La Retorica di Aristotele e la dottrina delle passioni. A cura di Bruno Centrone, PUP, Pisa 2015
La Retorica di Aristotele è stata per lungo tempo un testo trascurato e relativamente poco importante, sia nell’antichità, sia nel medioevo, in particolare in quello latino, sia negli studi del XX secolo. Non esistono commenti antichi all’opera e le relative testimonianze sono scarse e incerte. Anche in epoca più recente la Retorica non ha goduto di un’attenzione e un interesse paragonabili a quello rivestito da altre opere del corpus aristotelico, come mostra l’assenza, per gran parte del XX secolo, di commenti esaustivi. Un rinnovato interesse per il tema delle passioni in psicologia e in filosofia, con una maggiore considerazione rivolta agli aspetti cognitivi del fenomeno, è una delle ragioni che hanno incrementato gli studi sul tema negli ultimi anni. La trattazione di Aristotele, individuata come il punto d’inizio dell’intera storia, sembra poter favorire una migliore comprensione del fenomeno delle passioni nel suo complesso e dunque costituisce un riferimento indispensabile di ogni indagine sul tema. Questo volume raccoglie contributi relativi alla trasmissione e alla fortuna dell’opera nell’antichità e nel medioevo, insieme ad altri che si occupano sotto molteplici angolature del tema delle passioni, trattato da Aristotele nel secondo libro della Retorica : l’ira, l’amicizia, la paura, l’invidia, la vergogna, la pietà.